Uno dei motivi che ci persuasero a fondare Cadimare 2000 Onlus fu la necessità di migliorare la vivibilità del nostro borgo tutelando l’integrità ambientale e sanitaria dei suoi abitanti.Un primo obiettivo pensiamo sia stato raggiunto: il cantiere navale, ex-CLEM IMA, sta chiudendo. Esso, che a dire il vero in passato ha rappresentato occupazione per molti “cadamoti”, oggi non ha più motivo di esistere.
La diminuzione di lavoro nel settore e il forte degrado ambientale che ha prodotto nella baia e nella zona nord di Cadimare, hanno sensibilizzato le coscienze di tutti accelerando il processo della sua dismissione. L’area sarà, dopo decenni, restituita a Cadimare assecondandone la naturale inclinazione a luogo di villeggiatura.
Nella stessa area l’Amministrazione comunale prevede di far sorgere un porticciolo turistico che dovrebbe completare il nostro paese con una lunga passeggiata sulla scogliera. E’ auspicabile che il futuro porticciolo non sia un “nuovo Porto Lotti”, essenzialmente privato e inaccessibile al pubblico, perché ciò vedrebbe ancora una volta vanificate le speranze dei cittadini di Cadimare.
Il nuovo progetto invece dovrà essere l’occasione per razionalizzare le aree a disposizione del paese rendendole più funzionali alle esigenze dei suoi abitanti (in primo luogo anziani e bambini), delle attività commerciali e degli ospiti stagionali.
Tuttavia l’emergenza ambientale e sanitaria che grava sul nostro litorale non è certo terminata con la dipartita del cantiere Istria (ex- CLEM NA); Cadimare 2000, tutti i suoi soci e gli abitanti di Marola da anni sono impegnati nel denunciare il degrado paesaggistico e ambientale creato dal cosiddetto “Campo in ferro” della Marina Militare.
Questa discarica, che sorge proprio vicino al nostro paese, è stata oggetto di sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria in seguito al ritrovamento di sostanze fortemente inquinanti. Cadimare 2000 e la Società di Mutuo Soccorso di Marola intendono costituirsi Parte Civile nel processo che seguirà a carico del Ministero della Difesa.
L’intento dichiarato delle due associazioni è quello di ottenere un risarcimento danni ambientali che preveda, previa bonifica, la consegna dell’intera area ai paesi di Cadimare e Marola che potranno così destinarla ad attività sociali, ricreative e sportive.
Andrea Ballerini