Il Mistero della “Donna dei Gatti”

Una manciata di anni fa, mentre mi trovavo con la mia famiglia a prendere il sole nella graziosa spiaggetta delle Grazie, simpatizzai con un anziano signore che, per il nome e per l’aspetto, sembrava uscito pari, pari da un racconto di Giovanni Verga. Alto, magro, abbronzato di quell’abbronzatura che viene solo a chi è avvezzo a stare all’aria aperta, mascherava assai bene i suoi oltre ottant’anni. Quando seppe, di discorso in discorso, che mi piace scrivere storie misteriose, mi raccontò un fatto che, secondo lui, era realmente avvenuto, tanti anni prima, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Disse che in uno dei paesi della costa (non specificò se a Cadimare, al Fezzano o alle Grazie) viveva una donna bellissima, che faceva girare la testa a tutti gli uomini che la incontravano. Era sposata e serissima, ma le malelingue cominciarono a mettere in giro delle voci spiacevoli su di lei e finì che il marito si fece convincere dalle cattiverie ascoltate e cacciò l’incolpevole moglie di casa, accusandola addirittura di aver intrattenuto una relazione con il cognato.

La donna, sola e amareggiata, senza più nessuno che la volesse, né una casa o del denaro, andò a vivere in un rudere abbandonato sulle alture del golfo. Lì prese ad allevare gatti, suoi unici amici, fino ad averne quasi una trentina. Vestiva solo di una tunica chiusa in vita da una rozza corda, di quelle che usano i marinai. Ciò nonostante rimaneva bellissima. Bellissima, ma sola.

Trascorse così tutta la sua vita. Gli abitanti dei borghi marinari si erano abituati alla sua silenziosa presenza e non ci facevano più caso. Fino a quando, una notte, sentirono miagolare all’unisono tutti i gatti della signora. Qualcuno, mosso forse dalla curiosità, forse dalla compassione o forse solo dal fastidio che il lamento dei gatti procurava, andò al rudere a vedere che era capitato. Trovò la donna, circondata dai suoi mici, morta.

Il cadavere fu portato via in fretta e tumulato senza troppe cerimonie. Da allora, mi disse il vecchio che incontrai sulla spiaggia, nel giorno dell’anniversario della morte della signora, per parecchi anni a venire, tutti i gatti si ritrovavano al rudere e miagolavano per una notte intera…

Raffaella Ferrari

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