Una domenica di febbraio sono tornata a Cadimare.Non c’ era molta gente nei giardini e nella piazza, che invece in
estate si animano sia per le sagre chi vi si svolgono, sia per le molte persone che tornano ad ormeggiare le barche dopo
aver trascorso in mare una intera giornata. I “foresti” sono così numerosi che, per chi arriva a quell’ ora, spesso è assai
difficile trovare anche un solo parcheggio. Sotto i pini del giardinetto, anche le panchine sono tutte occupate, per lo più
da anziani, che chiacchierando, godono della frescura della sera, carezzata dalla brezza marina e dai molti profumi ben
conosciuti da chi è del luogo.I miei passi mi portano inevitabilmente alla spiaggetta, luogo da me prediletto, ove da
Maggio a Settembre vengo a prendere il sole, portando con me una piccola sdraio sulla quale mi accoccolo come una
gatta, lasciando ad altri i macigni piani della scogliera, ricercati invece da mia sorella Rita, Cadamota di adozione. Cosi,
giorno dopo giorno, ho imparato a riconoscere gli scogli preferiti da Caterina, Kate, Manuela, Anna la milanese, da
Francesca con suo marito Edo, da Martina e dal signor Matucci , un tempo ciclista di fama, e dalla moglie. Francesca è
la prima ad arrivare, e con il marito, saltando da uno scoglio all’ altro, si affrettano a raccogliere cartacce, lattine e
bottiglie di plastica Grazie a questa mia assidua e piacevolissima frequentazione, la spiaggetta è divenuta un luogo a
me caro, ove ho avuto modo di conoscere molte persone e di stringere amicizia con tante di loro, con le quali sono
tuttora in contatto. Al termine dell’ estate ci siamo salutati, con l’ intento e la speranza di rivederci il prossimo anno,
con l’ auspicio di ritrovare la spiaggetta più rispettata a più valorizzata.
Mary del Giacco